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Salviamo Venezia, Salveremo Il Mondo

Il global warming innalza le acque che, sempre più spesso, mettono a rischio la città lagunare

Nel 2014, ben otto anni fa, mi trovavo a soggiornare a Venezia per lavoro. Ero sola, avevo cenato in un ristorante molto intimo del centro città e, prima di rientrare in un piccolo e vecchio albergo vicino al Ponte dei Sospiri, mi sono avventurata in una breve camminata tra Piazza San Marco e la sponda del mare adiacente, per fotografare le gondole di notte, alla luce romantica dei lampioni. Ero così rapita dalla magia della città da non accorgermi che l’acqua nella piazza, lenta ma inesorabile, stava salendo oltre il livello di guardia. 

TESTIMONE DELL’ACQUA ALTA

In pochi istanti mi trovavo con l’acqua alle caviglie e con la Piazza attrezzata da passerelle che inducevano i turisti, sorridenti ed increduli, a farsi selfie fotografici e a strillare per la gioia dell’evento cui stavano assistendo. Io avevo perso il senso dell’orientamento e dovetti chiedere ad agenti della Polizia Municipale locale come ritrovare la strada per tornare, in salvo, al mio alloggio. 

Solo quella sera mi resi conto di quanta infinita bellezza mista a tangibile fragilità mi circondasse. L’eccitazione nell’assistere, da testimone, al fenomeno dell’acqua alta, che avevo sempre e solo sentito nominare o visto nei documentari, lasciava il posto tuttavia allo sconforto. 

Come poteva un luogo così fuori dal tempo e in bilico tra terra e acqua, sopravvivere senza alcun accorgimento definitivo? Chi e cosa poteva essere risolutivo per aiutare la città, patrimonio di meraviglia del Mondo? I governi di tutti il mondo devono intervenire, o sarà tardi. 

GLOBAL WARMING, GLOBAL RISK

L’innalzamento delle temperature, dovuto al riscaldamento globale (+2,5-3,1 gradi previsti ad oggi), ha incrementato ulteriormente il rischio di catastrofi naturali. 

Venezia e la sua laguna, intimamente legate, non sono esenti da tali rischi. Il mare si innalza, le fondamenta degli edifici e molte parti strutturali degli stessi subiscono danni importanti tanto da deteriorarsi in modo serio, quando non crollano rovinosamente. Il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano (che tutti noi dovremmo sostenere), segnala che, Secondo le proiezioni del Intergovernamental Panel for Climate Change del luglio 2021 entro il 2100 l’innalzamento del livello medio della marea a Venezia raggiungerà i 44-76 cm; le barriere artificiali del Mose non saranno sufficienti ad arrestare il costante deterioramento dell’ecosistema lagunare, al fine di  evitare danni irreparabili a una città unica, che si sta arrendendo, provata e sommersa dall’acqua del mare che la ospita da millenni. 

Venezia è un dono di cui tutti godiamo. Ascoltiamo gli appelli di aiuto e ribadiamo ai nostri governanti che non c’è un PIANO -B. There’s no B-PLAN.

SULL' AUTORE

Io sono Barbara Benzoni. Sono Italiana, milanese, romana di adozione, toscana per passione, americana per devozione alla terra del coraggio e delle novità: gli USA. Sono la mamma entusiasta di Peter e la compagna felice di Ale. Il cinema, l’arte, il buon cibo e solo le cose belle sono il tema della mia esistenza. La laurea in lettere mi ha insegnato a liberare la mente, il master in management dello sport a imbrigliare le mie passioni, trasformandole in un lavoro.Anche lo sport è una delle passioni imprescindibili della mia vita. Da oltre 25 anni organizzo eventi sportivi, partecipo a grandi competizioni sportive internazionali e le racconto al grande pubblico. Ho avuto la fortuna di conoscere grandi campioni dello sport, artisti e registi di cinema, manager e politici. Ma la curiosità per il quotidiano e le persone dall’anima semplice sono il mio driver. Il mio motto è una frase di Mohammed Alì: “It’s not bragging if you can back it up” cioè “Non è vantarsi se lo puoi realizzare”. Da grande vorrei diventare una fotografa famosa. Da grande!

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