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A Torino Rivive Il Mito Di Marilyn Monroe A 60 Anni Dalla Morte

Dal 2 luglio al 18 settembre 2022 alla Palazzina di caccia di Stupinigi


Marilyn vive. Viva Marilyn. Norma Jean Baker il 4 agosto del 1962 viene rinvenuta senza vita, sola, nel letto della sua casa a Los Angeles. Causa ufficiale della morte: suicidio a seguito di abuso di barbiturici. Povera, ha scelto di uccidersi per infelicità e depressione, dicono in molti. Qualcuno, come in una crudele favola di streghe che combattono le fatine buone, voleva zittirla e l’ha uccisa, pensano in molti altri. Più probabile una fatalità.


A sessant’anni dalla morte, a soli 36 anni e dopo una carriera luminosa e veloce come la traiettoria di una cometa, la splendida e triste Marilyn è ancora, più che mai, una presenza viva tra noi.


IL MITO

La donna che più di tutte al mondo ha incarnato, dalla nascita del cinema, l’immaginario erotico e sensuale degli spettatori e la voglia di identificazione e ammirazione delle spettatrici è proprio lei. La sua straordinaria e magnetica bellezza fisica è palese. Altrettanto la sua grandezza di attrice che, proprio perché grandissima e versatile, finge di non saper recitare al punto da convincere molti che è così. 


Non la pensa allo stesso modo chi l’ha amata e continua ad esserne affascinato, dopo oltre mezzo secolo di assenza. Io la scoprii, nei panni di Sugar Kane, attraverso uno dei film più strepitosi che lei abbia mai interpretato, la commedia di Billy Wilder Some like it hot (A qualcuno piace caldo) al fianco di due giganti come Tony Curtis e Jack Lemmon. Mio padre, nato nel 1926 come lei, ne era ammaliato, e mi faceva rivedere quel film mille volte, raccontandomi che, se avesse potuto, avrebbe attraversato l’Oceano per di conoscerla. 


CANDLE IN THE WIND

Elton John le ha dedicato la poetica Candle in the wind dove la descrive proprio come una fiammella in balia del vento, una persona che tutto l’amore del mondo non è riuscito a salvare da una fine ingrata. Questo senso di inadeguatezza e bisogno struggente di amore le derivava da una infanzia mancata, da una madre assente a causa dei problemi mentali che l’hanno portata al ricovero in un ospedale psichiatrico. 


Lei stessa, in una lettera inviata al suo psicoterapeuta, il dottor Ralph Greenson, riportata nel libro: Fragments. Poesie, appunti, lettere, racconta la sua terribile esperienza, rinchiusa tra «i grandi disturbati», per scongiurare che si facesse del male. Continua nella lettera: «[I medici] Mi hanno domandato di mescolarmi agli altri pazienti, di fare terapia di gruppo. "E per fare cosa?" ho domandato loro. “Potrà cucire, giocare a dama, o a carte, o fare la maglia". Ho provato a spiegargli che il giorno in cui io farò delle cose simili, avranno veramente una svitata in più tra le braccia. Sono le ultime cose che mi va di fare».


NETFLIX

Oltre alla mostra fotografica allestita a Torino dal titolo: FOREVER MARILYN by Sam Shaw - The Exhibition, con gli scatti più iconici e famosi del suo intimo amico fotografo, a settembre 2022 la piattaforma Netflix proporrà Blonde, una serie con uno storytelling improntato sul fascino e la vulnerabilità di Marylin, tratto dal libro della biografa Carol Oates. Marilyn vive in noi. La sua unicità ci ispira ancora.

SULL' AUTORE

Io sono Barbara Benzoni. Sono Italiana, milanese, romana di adozione, toscana per passione, americana per devozione alla terra del coraggio e delle novità: gli USA. Sono la mamma entusiasta di Peter e la compagna felice di Ale. Il cinema, l’arte, il buon cibo e solo le cose belle sono il tema della mia esistenza. La laurea in lettere mi ha insegnato a liberare la mente, il master in management dello sport a imbrigliare le mie passioni, trasformandole in un lavoro.Anche lo sport è una delle passioni imprescindibili della mia vita. Da oltre 25 anni organizzo eventi sportivi, partecipo a grandi competizioni sportive internazionali e le racconto al grande pubblico. Ho avuto la fortuna di conoscere grandi campioni dello sport, artisti e registi di cinema, manager e politici. Ma la curiosità per il quotidiano e le persone dall’anima semplice sono il mio driver. Il mio motto è una frase di Mohammed Alì: “It’s not bragging if you can back it up” cioè “Non è vantarsi se lo puoi realizzare”. Da grande vorrei diventare una fotografa famosa. Da grande!

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