E’ l’unico sito patrimonio dell’Umanità tutt’oggi abitato e si trova vicino a Milano
La prima volta che ho visitato Crespi d’Adda, città in provincia di Bergamo, patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1995 e unico sito abitato al mondo, ero una liceale. Ebbi la stessa impressione che si avverte entrando a Pompei, vicino a Napoli. Quella di varcare un portale del tempo, facendo un viaggio a ritroso negli anni, in questo caso di duecento. A Pompei ed Ercolano apri una porta e, all’improvviso, ti ritrovi mille anni indietro nel tempo. Qui di qualche centinaio. Sei grata, da amante dell’archeologia e dell’antropologia, che gli uomini di oggi si siano spesi per preservare tanto ingegno e tale bellezza.
UN’UTOPIA CHE SI REALIZZA
Alla fine del 1800, nei pressi di Milano, un ricco e illuminato imprenditore dell’industria tessile, Beniamino Crespi, costruisce un polo produttivo all’avanguardia: la sua fabbrica e l’annesso villaggio operaio all’epoca avevano criteri futuristici e solidi. Oggi, sono la realizzazione del volere di una mente aperta e progredita che sarà anche artefice della fondazione del primo grande quotidiano d’Italia come Il Corriere della Sera.
Il progetto architettonico, ingegneristico e sociale era totalizzante: prendeva ispirazione dalle città operaie del Nord Europa, soprattutto inglesi, di fine XIX secolo. Costruire un villaggio, a ridosso del fiume Adda, affluente del Po- funzionale all’industria tessile- affinchè tutto fosse dedito al culto del lavoro ma che permettesse anche a coloro che vi abitavano di vivere con dignità la propria vita, dalla nascita alla morte. Questo era sì strategico al «padrone» della fabbrica ma altamente stimolante per gli operai.
OPERAI
Ecco allora comparire case modeste ma solide e dignitose, dotate di servizi pensati per gli operai e le loro famiglie, e ville per i dirigenti, la chiesa, il cimitero, la scuola, il presidio dell’assistenza medica, palestra, market. All’epoca, il progetto di un filantropo visionario.
Ciò che investì questo territorio era la smisurata fiducia nel progresso, nel lavoro e nell’industria. Visitare il villaggio operaio di Crespi d’Adda è un percorso iniziatico nella religione del lavoro che fu l’elemento propulsore dello sviluppo industriale ed economico e che pose le fondamenta dei valori della società in cui viviamo oggi.
Se poi desiderate seguire i percorsi green in bicicletta, da Milano a Crespi d’Adda, potete avventurarvi sulle sponde del Naviglio Martesana, tutte ciclabili, che vi permetteranno anche di godere del traghetto sull’Adda costruito da Leonardo Da Vinci e degli scenari che, si tramanda, fecero da sfondo al più famoso dipinto di donna dell’antichità: la Monnalisa o, come tutti dicono, La Gioconda.
SULL' AUTORE
Io sono Barbara Benzoni. Sono Italiana, milanese, romana di adozione, toscana per passione, americana per devozione alla terra del coraggio e delle novità: gli USA. Sono la mamma entusiasta di Peter e la compagna felice di Ale. Il cinema, l’arte, il buon cibo e solo le cose belle sono il tema della mia esistenza. La laurea in lettere mi ha insegnato a liberare la mente, il master in management dello sport a imbrigliare le mie passioni, trasformandole in un lavoro.Anche lo sport è una delle passioni imprescindibili della mia vita. Da oltre 25 anni organizzo eventi sportivi, partecipo a grandi competizioni sportive internazionali e le racconto al grande pubblico. Ho avuto la fortuna di conoscere grandi campioni dello sport, artisti e registi di cinema, manager e politici. Ma la curiosità per il quotidiano e le persone dall’anima semplice sono il mio driver. Il mio motto è una frase di Mohammed Alì: “It’s not bragging if you can back it up” cioè “Non è vantarsi se lo puoi realizzare”. Da grande vorrei diventare una fotografa famosa. Da grande!