La contrada del drago se è aggiudicata la corsa del 2 Luglio e oggi si corre la seconda del 2022. In città la competizione mancava dal 2020 causa COVID-19
In Italia ieri, 15 agosto, si è festeggiato il Ferragosto. Da festa pagano romana di mezza estate è passata, nei secoli, a rappresentare una celebrazione cristiana in occasione della morte e della rinascita, o Assunzione in cielo, di Maria, Madre di Gesù Cristo. A Siena, il 16 di agosto, la città ospita la seconda corsa del 2022.
LA TRADIZIONE DEL PALIO
E’, di fatto, la corsa di cavalli più famosa al mondo. Nata nel Seicento, nei secoli si è evoluta, affascinando scrittori, poeti, registi di cinema, antropologi e viaggiatori di ogni epoca. Anche James Bond 007 in Quantum of Solace non ha resistito al suo fascino, correndo in un inseguimento mozzafiato sui tetti della città.
E’ la festa «urbana» pe definizione, fatta dal popolo, per il popolo. Tra le 17 Contrade totali (quartieri) ad ogni Palio ne partecipano 10. A correre di diritto sono le 7 che non hanno corso nel corrispondente Palio dell’anno precedente, mentre le 3 rimanenti vengono estratte a sorte. I cavalli ai canapi di partenza partono alla «mossa» e, con fantini o soli, vincono dopo aver compiuto tre giri di campo ed essere arrivati alla meta. Chi vince si aggiudica, appunto, il Palio, il drappellone dipinto da vari artisti, scelti ogni volta sul territorio senese.
Il Palio di Siena è il paradigma della vita che si perpetua nel tempo. La carriera, come si chiama correttamente, è si una corsa di cavalli la cui preparazione e ritualità dura quattro giorni- dal 29 giugno al 2 luglio e dal 13 al 16 di agosto – bruciando le sue incredibili energie in pochi secondi di competizione. Ma è, principalmente, lo scorrere dell’esistenza umana: con le sue emozioni, le gioie ed i dolori, le alleanze, le amicizie ed i feroci odi reciproci. Aggiungiamoci le aspettative, gli intrighi, le strategie, le preghiere, i sorrisi e le lacrime. Insomma, siamo tutti noi. Molti lo amano, altri vorrebbero abolirlo perché mattanza inutile di animali indifesi. Tuttavia, tutti gli anni, i riti si ripetono, nello stesso religioso silenzio.
TORNA LA CARRIERA DOPO DUE ANNI DI PANDEMIA
Il 2 luglio ed il 15 agosto di ogni anno, dalla metà del XVII secolo, a patto che qualche emergenza umanitaria, come guerra o Pandemia, non fermi la competizione, splendidi purosangue montati senza sella da fantini leggiadri come elfi si lanciano nell’agone fatto di tufo e sudore.
Siena, millenaria e magnifica città del Centro Italia, in Toscana, ha come cuore pulsante una piazza, denominata Del Campo, a forma di conchiglia a nove spicchi, splendidamente delineati dalle strisce bianche della pavimentazione. Negli anni, da sede del Mercato, ha acquisito neutralità, con la costruzione tra il 1298 ed il 1310, della sede del Palazzo del Governo, luogo di mirabile bellezza, incredibile storia e ospite di opere d’arte divine. Qui, due volte all’anno, succede il Miracolo. Le Carriere sono dedicate la prima alla Madonna di Provenzano e la seconda all’Assunta.
Dovete sapere che io fui testimone di due edizioni del Palio. La prima mi permise di scoprire l’anima di Siena. I contradaioli fanno oggetto di mille attenzioni i cavalli assegnati loro per la corsa, affidando il barbero (cavallo) al barbaresco, che lo accudisce sino al momento della competizione. Ovviamente gli animali sono anche oggetto di benedizione in Chiesa e la vita delle Contrade, in quei giorni, specialmente, è funzionale allo svolgimento del Palio. Ebbene la mia prima esperienza è stata con una famiglia della contrada dell’Oca la quale, così emozionale nel partecipare al rito, non riusciva ad essere presente in Piazza ma preferiva sentire- ma non vedere- la cronaca in TV che, senza dubbio, è live.
Più di recente ospite di cari amici, Marco ed Alessandra, che a Siena abitano a due passi da Piazza del Campo, e ci regalarono il privilegio di godere della corsa da una loggia affacciata sulla Piazza. Un pensiero che ancora mi emoziona! Siena è passione. Storia. Magia. Bellezza. Sangue che ribolle. E’ l’Italia. What else?
SULL' AUTORE
Io sono Barbara Benzoni. Sono Italiana, milanese, romana di adozione, toscana per passione, americana per devozione alla terra del coraggio e delle novità: gli USA. Sono la mamma entusiasta di Peter e la compagna felice di Ale. Il cinema, l’arte, il buon cibo e solo le cose belle sono il tema della mia esistenza. La laurea in lettere mi ha insegnato a liberare la mente, il master in management dello sport a imbrigliare le mie passioni, trasformandole in un lavoro.Anche lo sport è una delle passioni imprescindibili della mia vita. Da oltre 25 anni organizzo eventi sportivi, partecipo a grandi competizioni sportive internazionali e le racconto al grande pubblico. Ho avuto la fortuna di conoscere grandi campioni dello sport, artisti e registi di cinema, manager e politici. Ma la curiosità per il quotidiano e le persone dall’anima semplice sono il mio driver. Il mio motto è una frase di Mohammed Alì: “It’s not bragging if you can back it up” cioè “Non è vantarsi se lo puoi realizzare”. Da grande vorrei diventare una fotografa famosa. Da grande!